Lunedì 6 Maggio 2024

Freccia Vallone 2018, vince Alaphilippe. La classifica finale

Il francese alza le braccia al cielo per primo sul Muro di Huy e interrompe il dominio di Valverde, che aveva vinto le 4 edizioni precedenti. Bene Nibali, all'attacco nella seconda fuga di giornata e ripreso a pochi km dal traguardo

Julian Alaphilippe

Julian Alaphilippe

Huy, 18 aprile 2018 - La Freccia Vallone 2018 torna a parlare francese dopo 21 anni: l'ultimo a trionfare sul Muro di Huy era stato Laurent Jalabert nel 1997, prima dello scatto decisivo di Alaphilippe a 200 metri dal traguardo. Finisce il lungo interregno di Valverde, battuto in volata dal 25enne di Saint-Amand-Montrond, con Vanendert a completare il podio. Nessun italiano tra i primi 10 in classifica ma applausi per Cesare Benedetti, in fuga dalla prima ora, e Vincenzo Nibali, autore di un contrattacco ripreso a pochi km dal traguardo. LA CRONACA - Tutti i riflettori di Seraing, la partenza della seconda prova del Trittico delle Ardenne, sono puntati su Alejandro Valverde, a caccia del quinto successo di fila sulle strade belga: i principali accreditati a contendere il successo allo spagnolo della Movistar sono Julian Alaphilippe, Daniel Martin, Dylan Teuns - che corre in casa - e gli azzurri Vincenzo Nibali e Diego Ulissi. I favoriti di giornata devono vedersela subito con una fuga composta da 6 unità: Romain Hardy (Fortuneo-Samsic), Anthony Roux (Groupama-FDJ), Cesare Benedetti (Bora-Hansgrohe), Anthony Perez (Cofidis), Romain Combaud (Delko Marseille Provence) e Patrick Müller (Vital Concept Cycling Club), ai quali nel giro di pochi minuti si aggiungono altri due atleti, ovvero Kevin Van Melsen (Wanty-Groupe Gobert) e Antoine Warnier (VB Aqua Protect Veranclassic). Gli attaccanti della prima ora guadagnano sul gruppo 3' quando sono stati percorsi 20 km: dopo 30 km il ritardo sale a 5' a causa di un passaggio a livello trovato chiuso dal plotone tirato come previsioni dalla Movistar. Il vantaggio dei fuggitivi scende a 4' dopo la prima difficoltà di giornata, la Cote de La Vecquée. Il gruppo recupera ancora in cima alla Cote de Mont, con soli 2'45'' da recuperare, salvo poi tornare a perdere terreno e unità: c'è infatti la caduta e il ritiro di Lawson Craddock a poco più di 80 km dal traguardo. Sulla Cote d'Amay i fuggitivi sono avanti di 3'30'' ma è sul Muro di Huy che la corsa si accende: Robert Powe prova a uscire dal drappello dei migliori e alla sua ruota si agganciano tra gli altri Kwiatkowski, Rui Costa, Gogl, Landa. A fatica la Movistar chiude il buco, anche se a 50 km dalla fine sono la UAE e l'Astana a dettare i ritmi, che si fanno roventi: sulla Cote d'Ereffe si fanno vedere in avanscoperta anche Nibali e De Marchi e la conseguenza è che i fuggitivi vengono ripresi. A comandare la corsa ora è un drappello composto da 30 corridori, tra cui figura appunto Nibali insieme a Gilbert e Mas: sorpresa la Movistar di Valverde che rimane attardata di 40''. Il lavoro di Landa serve solo a ridurre a 6 unità (Kangert, Benedetti, Roux, Haig, Nibali e Schachmann) il nuovo gruppo dei contrattaccanti: Kwiatkowski e De Marchi hanno perso le ruote dello Squalo dello Stretto e sul nuovo passaggio sul Muro di Huy vengono raggiunti dagli inseguitori. Una vittima delle dure pendenze del Muro (media del 10% e massima del 26%) è Daniel Martin, in difficoltà insieme a Valverde, che può contare sul lavoro del solo Landa per ricucire un gap ormai superiore ai 40'' a 25 km dall'arrivo. Ad aiutare lo spagnolo accorre la Dimension Data di Slagter ma sulla Cote d'Ereffe il ritardo degli inseguitori è superiore a 55''. Peccato che nel drappello in testa alla corsa l'unico a tirare sia Nibali: ampiamente giustificati i mancati cambi di Benedetti e Roux, presenti anche nella fuga di prima ora. GLI ULTIMI KM - A 13 km dalla fine Benoot della Lotto tira in prima persona e riduce a soli 30'' il vantaggio dei 6 al comando: l'azione del belga, rotta dall'opera di disturbo portata avanti dalla Bahrain-Merida, permette al gruppo di presentarsi sulla Cote de Cherave, penultima salita di giornata con l'8% di pendenza media, dimezzando il gap dalla testa della corsa, ridotta solo a 4 corridori (Haig, Nibali, Schachmann e Kangert). A 2,5 km dal traguardo Haig tenta l'allungo in discesa con Schachmann a ruota: sorpresi invece Nibali e Kangert, ripresi dal gruppo. Sul Muro di Huy il plotone torna compatto, almeno fino allo scatto decisivo di Alaphilippe a 200 metri dal traguardo: Valverde prova a rispondere ma dopo 4 successi di fila alla Freccia Vallone deve accontentarsi del secondo posto, con Vanendert sul terzo gradino del podio. ORDINE DI ARRIVO 1) J. Alaphilippe (Qst) in 4h 53' 37'' 2) A. Valverde (Mov) a 4'' 3) J. Vanendert (Lts) a 6'' 4) R. Kreuziger (Mts) a 6'' 5) M.J. Matthews (Sun) a 6'' 6) B. Mollema (Tfs) a 6'' 7) T. Wellens (Lts) a 6'' 8) M. Schachmann (Qst) a 6'' 9) R. Bardet (Alm) a 6'' 10) P. Konrad (Boh) a 12''